15 Novembre 2014
Comunicato degli individui e dei collettivi sulle aggressioni avvenute oggi contro i e le compagnx dell’Auditorio Che Guevara.
DIFFONDERE E FAR GIRARE QUESTA INFORMAZIONE!!!
Ai mezzi di comunicazione indipendenti
A tutta la gente che lotta contro il sistema
Alla comunità universitaria
Il tartassamento e la provocazione permanente verso l’Auditorio Che Guevara e verso tutte le persone che lavoriamo qua sono state costanti e sonanti da diversi anni, facendosi più gravi in questi tempi dove il governo fascista mostra sempre di più la sua faccia cinica e crudele.
Nelle ultime settimane siamo stati sorvegliati dalla polizia giudiziaria, dalla polizia e dalla vigilanza interna dell’UNAM (ND Università Nazionale Autonoma di Città del Messico) che sappiamo benissimo essere suoi subordinati e che vanno a braccetto per alimentare la banca dati di informazioni, base primordiale della repressione.
Dopo mezzogiorno è entrata nella città universitaria un auto Nissan Sentra, con a bordo quattro persone, due donne e due uomini –tutti della PGJDF, Procura Generale di Giustizia del DF.
Tre di queste iniziarono a provocare scattando foto ai ed alle compagnx, artigianx e studenti che si trovavano fuori l’Auditorio Che Guevara, nei pressi della fermata dell’autobus della Facoltà di Lettere e Filosofia. Le persone reagirono con rifiuto e repudio alla provocazione, chiedendoli di ritirarsi, di smettere di scattare foto e di cancellare quelle fatte ma, trovandosi impossibilitati a scappare, questi personaggi tirano fuori un’arma da fuoco puntandola verso tuttx quellx che chiedevano che se ne andassero e sparando a vari compagni e ferendo uno ad un muscolo.
Questa è una delle maniere più ciniche con cui potessero attaccare. Noi gìa sentivamo nell’aria un clima molto teso che ha portato a un fatto di tale magnitudine e che fa capire il montaggio che stiamo vivendo nell’attualità.
Già da dicembre 2013 si sapeva della presenza della Polizia Federale fuori dall’Auditorio, che in una occasione avevano minacciato e puntato le armi contro due compagni e che erano riusciti a fuggire con l’aiuto di Auxilio UNAM (sicurezza interna del campus), che li protessero e fecero uscire, di fatto scortandoli.
Altro fatto fu l’entrata di un gruppo di taglio paramilitare lo scorso 3 marzo, che turturarono e picchiarono 6 compagnx che si trovavano lì in quel momento. E potremmo continuare con una lunga lista di provocazioni e minacce permanenti, sia da parte della polizia locale e federale che delle autorità universitarie, agendo in combutta e complicità.
Nelle ultime settimane, di fronte il clima di scontento e rivolta sociale, erano usciti tre articoli sensazionalistici de El Universal che, basandosi su informazioni della PGJDF, segnalavano persone e lo stesso spazio, circa le responsabilità di alcuni fatti avvenuti di recente nell’ambito delle giornate di lotta per i 43 desaparecidos e per gli assasinii di stato di Ayotzinapa. Ci sono state provocazioni, pedinamenti e minacce ad alcunx compagnx vicinx allo spazio e la presenza costante della polizia giudiziaria in borghese nei pressi dell’Auditorio. Anche ieri tirarono sù un’operazione poliziesca esagerata tra Av. Insurgentes e Eje 10, proprio nelle entrate dell’università, con numerose pattuglie e centinaia di poliziotti che perquisivano le persone che passavano di lì con lo scopo di intimidire e generare un clima ostile.
Facciamo un appello a difendere l’Auditorio così come le persone che lavoriamo qui e di stare allerta sulla situazione che si sta vivendo e restare attentx rispetto l’annunciata entrata delle forze poliziesche e del possibile sgombero dello spazio. Questo vale anche per gli arresti che potrebbero esserci nei prossimi giorni: fino ad ora i dintorni del Che sono pieni di poliziotti.
Sappiamo bene che una strategia costante e repressiva è rappresentata dalle differenti notizie diffuse dai mezzi di comunicazione al servizio dello stato e del capitale. Invitiamo di non leggere certe dichiarazioni come quelle pubblicate da vari mezzi di comunicazione che tergiversano i fatti e invitiamo a leggere quelli indipendenti e diffondere questo comunicato.
Siamo coscienti che da tempo viene preparato questo montaggio che vuole dare il via a una caccia alle streghe e la disarticolazione dei punti di incontro della lotta sociale, come lo è stato l’Auditorio Che Guevara negli ultimi 15 anni.
La lettura che facciamo di quello che è successo e di diffondere la paura e l’apatia che evitano l’organizzazione e l’insurrezione generalizzata, aspetto che desideriamo e che non potranno fermare.
Fuori la polizia dagli spazi autonomi e dall’università.
Fine delle provocazioni da parte della polizia e autorità universitarie.
Di fronte le aggressioni dello stato: autonomía, organizzazione e autodifesa.