martedì , 19 Marzo 2024
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Il Molino non si tocca

Approfittiamo di queste righe per ricordarvi il corteo del 14 settembre – giorno nel quale abbiamo deciso di ri-camminare collettivamente le strade di questo territorio, a partire da quelle di Lugano – e per proporre a tuttx voi un’idea di coraggioso sostegno.

Un corteo che immaginiamo allargato, partecipato e rivendicativo. Non solo sulla questione “spazioMolino”, ma in generale nel lungo e contorto spettro delle autodeterminazioni, delle autogestioni, delle libertà, delle autonomie. Laggiù in basso a sinistra, dove batte il cuore!

Una sorta di big clash tra città-territori che vorremmo, frente a città-territori imposti che non vogliamo più. E che non abbiamo mai voluto.

Quello che ci muove è infatti la convinzione che lo spazio appiattito e omologato della grande lugano e della città cantone contenga già territori altri NON fatti da quelle stesse persone che lo vogliono unico, separato, impaurito, saccheggiato, elitario, leghista, ciellino.

Vi lanciamo quindi una prima proposta:individualmente o collettivamente vi invitiamo a scrivere, disegnare, fotografare, narrare la città che si vuole rispetto a quella che non si vuole. E a raccontare i motivi e le emozioni per cui quel giorno deciderete di scendere in piazza.

Vi chiediamo poi di diffondere – coi mezzi che ritenete adeguati (social, lettere ai giornali, comunicati stampa, volantini, registrazioni, flyer, scritte, murales, ecc., ecc.) – i vostri contributi e di inviarcene una copia, entro il 3 settembre, a molino@inventati.org o a “CSOA il Molino, Viale Cassarate 8, 6900 Lugano”, per poter infine realizzare un opuscolo da diffondere il giorno del corteo.

Raccontarsi come beffardo gesto di sfida, di tenera immaginazione, di determinato rifiuto del presente.

Dopo anni in cui la questione dell’autogestione sembrava essersi più o meno “stabilizzata” (nonostante le periodiche scadenti voci, le minacce e i rumori di sgombero) ora, con il “nuovo”, schickoso e pretenzioso progetto di 26,5 milioni per la costruzione di un polo culturale “alternativo-internazionale”(il cui solo concorso progettuale costerà 450.000.-), ci è sembrato urgente e fondamentale andare a riprenderci le vie, le piazze, i luoghi simbolo di questa città: in maniera fantasiosa, numerosa, eterogenea, determinata, degna, creativa, rumorosa, colorata.Perché esiste un’altra città che vive, macina, si oppone, sogna, fomenta, s’autorganizza e lotta.

Da parte nostra, come già detto e ripetuto più volte, lì siamo e lì resteremo. Non perché rifiutiamo a priori un confronto, ma perché dopo anni di ingombrante “nulla che avanza”*, riteniamo superata e inutile la farsa di trattative con una classe politica che, di pari passo alla cronica incapacità di comprensione e visione politica dell’autogestione e dei suoi funzionamenti, dimostra un totale disprezzo per le “inconformità”. Ma il problema pensiamo non sia neppure questo. No, quello che più ci preme è continuare a soffiare il vento delle libertà. E dare un segnale forte, limpido e collettivo a tuttx coloro che lassù in alto si arrecano con arroganza il diritto di controllare e di impossessarsi di vite, corpi e territori.

O anche del coraggio di riprendersi mondi altri: mondi dove non tuttx intendono accodarsi ad accettare con rassegnazione i proclami della città in alto: quella dei padroni, degli speculatori, dei razzisti, degli imprenditori della paura, dei securitari, dello stato di polizia, dei sessisti e degli omofobi! La stessa città che viviamo tutti i giorni al bar, alle fermate dei bus, nei ritrovi pubblici, nelle manifestazioni ufficiali, nelle strade, nelle piazze.

Quella che ci crea ansie, rabbie, inquietudini, tensioni, inkazzature, tristezze.

Ma mai rassegnazione, accettazione, omologazione.

Ed è anche – o forse soprattutto – per questo che ci riprenderemo le città e che vi invitiamo a farlo con noi – tuttx assieme e tuttx diversx – e a raccontarcene le ragioni.

Per una libera diffusione di pratiche e culture autogestite, per l’autodeterminazione dei corpi, deigeneri, degli ecosistemi, dei popoli in resistenza. Per la libertà di movimento, di poter attraversare e dipoter restare, per ognuna e ognuno!

Buon fine estate, salud y libertad,
l’assemblea del CSOA il Molino (a meno di tre settimane dalla discesa intergalattica)

https://www.inventati.org/molino/

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